ADVERSUS | How low can you go | Ci mancava il pannolino smart. Il 5G nonostante i dubbi sulla salute (e le certezze per quanto riguarda la privacy)

Ci mancava il pannolino smart. Il 5G nonostante i dubbi sulla salute (e le certezze per quanto riguarda la privacy)

Adesso ad esempio arrivano i pannolini smart, che non solo avviseranno i neogenitori che è il momento di cambiare il moccioso, ma faranno molto peggio…

How Low Can You Go? - ADVERSUS
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L’iperconnettività totale sta per entrare nelle nostre vite. O meglio nelle vite di chi deciderà di fare sempre quello che fanno gli altri. Tutto online, tutto connesso, tutto in tempo reale, tutto nel nome della sicurezza, nel nostro interesse, della comodità e del progresso.

Adesso ad esempio arrivano i pannolini smart, che non solo avviseranno i neogenitori che è il momento di cambiare il moccioso, ma faranno molto peggio. Con sensori che segnalano il sonno, telecamere che inquadrano la camera da letto del baby, rilevamento in tempo reale di dati di tutti i tipi, voce, video, umidità, temperatura. Tutto in un pannolino? Complimenti…

È da tempo che si parla della IoT o Internet of Things (la Internet delle Cose), un paio di decenni almeno, e adesso è qui sull’uscio di casa.

Anzi. Dentro casa.

Dove? Dovunque, l’idea della internet delle cose è che tutto sia online, luoghi, oggetti, persone… tutto online. Ma dove, chiederete? Dallo smarthpone che ormai da anni è un cavallo di troia che tra l’altro emette frequenze di cui non si sa ancora se fanno male e quanto, al… pannolino 5G appunto. Passando per gli elettrodomestici ‘intelligenti’, ai vari Google Assistant, Alexa, Siri, Cortana… presto forse attraverso le lampadine di nuova generazione, i lampioni per la strada, le telecamere per la strada, le telecamere negli spazi comuni dei nostri condomini, i microfoni nelle aree pubbliche, nei taxi, le auto intelligenti che non solo si guideranno da sole ma parleranno in tempo reale con chissà chi comunicando dati posizione, conversazioni, e quant’altro…

Il tutto con la totale complicità e incapacità critica del grande pubblico. Con le buone o con le cattive, con un bastone e con una grossa carota lo infileranno nelle vite della gran parte della popolazione.

Tanto non abbiamo nulla da nascondere, vero? Mi ascoltano (confermato obtorto collo dagli stessi) su Skype, Xbox, Siri, Google…? Ma sì dai tanto io non no nulla da nascondere…!

Sanno esattamente dove mi trovo in ogni momento? Mah sì dai tanto non ho mica nulla da nascondere…! Non sono abbastanza le persone che hanno attivato sul proprio smartphone (che TUTTI hanno in tasca)? Magari possiamo lanciare l’allarme dicendo che un turista francese che si era perso in montagna si sarebbe potuto salvare se avesse avuto una determinata applicazione installata sullo smartphone… cosa fa il pubblico? La scarica subito! Of course.

Non ci vuole nulla a muovere le masse come delle pecore al pascolo che pastore e cane portano dove vogliono.

Un po’ la comodità, un po’ la stupidità, un po’ il non ho nulla da nascondere, un po’ il ma lo fanno per la nostra sicurezza. Un po’ perché lo fanno tutti…

Come ci si protegge da quello che sta per travolgere le nostre esistenze?

Facile. Non ci si adegua a quello che nei prossimi mesi ci verrà proposto come indispensabile. Abbiamo vissuto per decenni con frigoriferi che semplicemente tenevano al fresco cibo e bevande, con televisori (sarebbe meglio non guardarlo ma è un altro discorso) che ricevevano solamente e non ritrasmettevano informazioni che ci riguardano come fanno quelli di oggi, con pannolini che assorbono la pipì invece farlo e poi raccontarlo al mondo tramite 5G, di lampadine che fanno luce e basta invece di essere parte integrante di un network connesso a chissacosa… senza bisogno di stampanti che si collegano con il produttore per ordinare l’inchiostro quando sta finendo e tutto il resto che sapete, o forse non sapete nemmeno.

Si fa attenzione. Non ci si mette in casa, addosso, da nessuna parte un oggetto 5G. Difficile? Forse. Impossibile? Nemmeno un poco.

Intanto già che siete appassionati di novità tecnologiche nel vostro interesse e per la vostra sicurezza, quando passate dall’aeroporto di Malpensa continuate a fare la fila per farvi scannerizzare il viso seguendo gli ordini degli addetti civili che indirizzano i viaggiatori verso il nuovo sistema di scansione e registrazione automatica del viso, anche quando il tradizionale controllo con poliziotto e passaporto dato in mano è lì a due metri, e spesso senza fila.

Ma questo è un altro discorso.

Pensateci. Pensate.

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