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Guerra alla democrazia

Dagli autori de “La nuova ragione del mondo” e “Del comune”, un atto di denuncia …

Guerra alla democrazia
Guerra alla democrazia

Dagli autori de “La nuova ragione del mondo” e “Del comune”, un atto di denuncia della “trappola” nazionalista che minaccia la società europea. Prima che sia troppo tardi.

Pierre Dardot e Christian Laval hanno due meriti teorici fondamentali. Innanzitutto quello di aver offerto all’opinione pubblica la definizione più puntuale e specifica di neoliberismo, come forma di razionalità del mondo contemporaneo che ha l’obiettivo di estendere a tutti i campi della vita il principio capitalistico della concorrenza (sono i temi de La nuova ragione del mondo, DeriveApprodi, 2013). In secondo luogo, dobbiamo ai due studiosi francesi l’elaborazione di una prospettiva teorica e politica capace di contrastare questo processo neoliberista, con una prassi che si iscrive sotto il nome di “comune” (riflessione contenuta nell’ampio lavoro Del comune. Saggio sulla rivoluzione nel XXI secolo, DeriveApprodi 2015).

In Guerra alla democrazia la consueta attitudine analitica degli autori viene messa da parte in nome dell’urgenza, per lanciare un netto grido d’allarme sulla deriva sempre più accelerata della società europea verso un baratro fatto di perdita di democrazia e di espansione dell’apparato securitario degli Stati. Processo il cui unico punto d’approdo immaginabile (anche sulla scorta dell’esperienza storica del secolo scorso) sembra essere il fascismo.

La tesi di Dardot è Laval è chiara e spiazzante come sempre: il nazionalismo e il razzismo non rappresentano un rischio accessorio, limitato ad alcuni singoli paesi dell’Europa, ma sono un effetto diretto della costruzione europea e dei suoi dispositivi di gestione della società. La responsabilità di questa deriva antidemocratica e autoritaria è dunque da addossare alle stesse istituzioni dell’Unione.

Del resto, la cronaca dell’ultimo periodo rende lampante questo legame diretto tra austerità e derive autoritarie: perciò «nessuno potrà dire “noi non sapevamo”», avvertono gli autori.
Ma allora, cosa si può fare ancora?

Concludendo il loro lavoro Dardot e Laval provano a delineare i capisaldi di una politica di rinnovata rivendicazione europeista, fondata sulla richiesta radicale di democrazia: dentro l’Europa. Per loro il compito di invertire il rovinoso declino della politica spetta alla sinistra, a patto però che essa recida i suoi legami con le istituzioni responsabili dell’affermazione del neoliberismo, rompa una volta per tutte con la logica del partito e della rappresentanza politica, e lavori piuttosto a fondare una pratica politica, delle forme di vita ispirate alla logica del comune, come già è accaduto per gli Indignados spagnoli e per le Nuit Debout francesi.

Pierre Dardot – Christian Laval
GUERRA ALLA DEMOCRAZIA. L’offensiva dell’oligarchia neoliberista
978-88-6548-181-3
pp. 144
15,00 euro

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