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La masturbazione. False credenze, tabù e funzioni. Ma attenti a non esagerare

Ecco cosa intendo quando parlo di informazione corretta, non esistono dati scientifici che mostrano una relazione tra attività masturbatoria e qualsiasi tipo di conseguenza negativa sulla salute generale.

La masturbazione. False credenze, tabù e funzioni. Ma attenti a non esagerare
La masturbazione. False credenze, tabù e funzioni. Ma attenti a non esagerare

Quello della masturbazione è un tema affrontato molto spesso in maniera poco chiara. L’educazione sessuale in famiglia o a scuola, carente quando non addirittura fuorviante, fa ben poco per aiutarci a capire questa pratica, e a darle una giusta e collocazione nella nostra vita. Nella vita di tutti o quasi, considerando il livello di diffusione, in ogni fascia di età e sesso della masturbazione.

Per capire meglio il ruolo della masturbazione nella nostra vita quotidiana, la sua importanza, la sua diffusione, abbiamo intervistato la Professoressa Roberta Rossi dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma, ecco cosa ci ha risposto.

Quale funzione assolve, quale ruolo ha la masturbazione nella vita di una persona?
La stimolazione dei genitali è la prima forma di conoscenza del proprio corpo e delle sensazioni che possono essere sperimentate attraverso questa modalità. Già nell’infanzia ritroviamo traccia della masturbazione, esperita dai bambini/e come forma di gioco, consolazione, scoperta del corpo dei compagni/e, ma è nell’adolescenza che la masturbazione trova la sua espressione massima, si è più consapevoli del piacere che questa modalità ci offre e la si ricerca appositamente.

Anche nell’adolescenza aiuta a conoscere e vivere i cambiamenti del nostro corpo, le sensazioni legate a questo e diviene uno strumento importante per educarci al rispetto della propria e altrui sessualità.

Recentemente un documento della WAS, l’Associazione Mondiale della Salute Sessuale, stilato con l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, sugli obiettivi della sessualità nel terzo millennio,(www.worldsexualhealth.org/millennium-declaration) ha sottolineato l’importanza di questa pratica nello sviluppo psicosessuale individuale, come forma di conoscenza e di educazione al piacere, nell’ottica del benessere sessuale individuale e di coppia.

Perché la masturbazione riguarda anche chi ha già una relazione di coppia, e teoricamente non avrebbe bisogno di fare ricorso a questa pratica?
Esiste una sessualità relazionale e una sessualità individuale, entrambe hanno una loro specificità e non sono assolutamente in contrasto, né tantomeno la masturbazione deve essere vista come un’azione compensatoria rispetto a una sessualità di coppia insoddisfacente. Le persone che vivono serenamente la loro sessualità non si pongono il problema di eliminare la masturbazione quando subentra una relazione di coppia, ma neanche quella di mantenerla a tutti i costi. Sono aspetti diversi del benessere sessuale, che possono essere gestiti in maniera personale in base alle proprie esigenze.

Si parla di masturbazione e si pensa al ragazzo giovane alle prime armi, invece la masturbazione è un fenomeno diffuso tra entrambi i sessi e più o meno in tutte le fasce di età. Può darci qualche dato percentuale e qualche indicazione per capire meglio la diffusione di questa pratica?
La masturbazione è un comportamento trasversale nei sessi e nelle diverse fasce di età, e già questo dovrebbe farci riflettere sul suo significato. Come può ben capire è difficile fare ricerca su questi argomenti ed è difficile che le persone rispondano a questo tipo di domande, per imbarazzo, vergogna, timore del giudizio.

Chi sostiene di non masturbarsi: mente, ha un problema, oppure non mente e non ha nessun problema?
Non credo che la questione vada posta in questi termini. Come dicevo prima riguardo alla sessualità ognuno di noi si muove in maniera soggettiva e in base alla propria storia, a volte l’assenza della masturbazione può essere indicatore di un qualche tipo di difficoltà rispetto alla sessualità altre volte può essere semplicemente una scelta: provo un piacere maggiore in altro modo e non sento l’esigenza di masturbarmi. Non dobbiamo passare da un eccesso all’altro, demonizzare la masturbazione ha portato le persone nei secoli ad avere diversi problemi rispetto la sessualità in generale, oggi non dobbiamo farne un must a tutti i costi, ma aiutare le persone con una corretta informazione, a trovare un equilibrio nella propria vita sessuale e relazionale.

Quando la masturbazione può essere definita ‘patologica’? Esiste un limite oltre il quale ci si dovrebbe rivolgere ad uno specialista?
Stiamo parlando di un tipo di masturbazione non finalizzata al piacere, che viene ricercata e vissuta in modo ripetitivo, a volte ossessivo, per tentare di placare delle ansie sottostanti. In questi casi allora è bene cercare di comprendere meglio cosa cela questo comportamento rivolgendosi ad uno psicologo, uno psicoterapeuta, un sessuologo. La persona che utilizza la masturbazione in questo modo si rende conto del disagio che vive, ma spesso non riesce a dirlo. Nella linea gratuita di consulenza telefonica dell’Istituto di Sessuologia clinica di Roma (0685356211 tutti i giorni feriali dalle 15 alle 19), riceviamo molte telefonate di persone che vivono questo tipo di difficoltà. L’anonimità e il non vedere in faccia l’interlocutore permette loro di iniziare a raccontarsi, e in alcuni casi di trovare la forza di fare il passo successivo, quello di andare da uno specialista.

Masturbarsi fa calare la vista e crescere i peli sui palmi delle mani?
Ecco cosa intendo quando parlo di informazione corretta, non esistono dati scientifici che mostrano una relazione tra attività masturbatoria e qualsiasi tipo di conseguenza negativa sulla salute generale. Questi e altri ancora, sono stati i deterrenti proposti nel tempo per controllare la sessualità, vista come un forte detonatore individuale e sociale. Oggi abbiamo altri modi per controllarla, più sottili se vogliamo, ma sempre che tentano di esercitare una qualche forma di vigilanza sulla vita sessuale delle persone. In Italia, per esempio, non esiste una legge sull’educazione sessuale nelle scuole, ma poi si inorridisce di fronte ai video che i ragazzi fanno circolare su you tube e sui loro telefonini, o di fronte a quello che succede nelle chat. Se non pensiamo di poter dare una cornice di riferimento dove questi ragazzi possano discutere e confrontarsi sui temi della loro vita sessuo affettiva e poi proponiamo una società dove il sesso sembra sempre a portata di mano, rischiamo di creare tanti disadattamenti che avranno un costo a livello sociale e sanitario.

Grazie

Alessio Cristianini | ADVERSUS

Si ringrazia la Professoressa Roberta Rossi
Istituto di Sessuologia Clinica www.sessuologiaclinicaroma.it
Servizio gratuito di consulenza telefonica (0685356211) tutti i giorni feriali dalle 15 alle 19
Servizio gratuito di consulenza mail [email protected]

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