ADVERSUS | MODA | Fashion Fever. La moda, lo street style, le modelle. A cura di Mauro Pilotto

Fashion Fever. La moda, lo street style, le modelle. A cura di Mauro Pilotto

“Le modelle di oggi sono spesso ragazze dalla bellezza soggettiva, interpretabile e discutibile, sono le …

Le Top di una volta sulla passerella di Versace PE 2018. Il pubblico filma e fotografa… Ph. Mauro Pilotto
Le Top di una volta sulla passerella di Versace PE 2018. Ph. Mauro Pilotto

“Le modelle di oggi sono spesso ragazze dalla bellezza soggettiva, interpretabile e discutibile, sono le cosiddette “tipe”, quasi mai bellone, anzi bellezze non convenzionali, anomale, insolite.  Hanno personalità meno smaccata, un’estetica meno ingombrante, quindi ogni designer di moda può proiettare il proprio ideale femminile, mutevole, camaleontico…” di Mauro Pilotto.

Dopo essere sopravvissuto, ancora una volta, alle Fashion-Marathons di Milano e Paris… mi sono sentito piuttosto provato, bisognoso di imbattermi e confrontarmi con persone vere, reali… che vestono in modo “normale”, che non smaniano di essere inseguite ( o perseguitate…) per essere fotografate da nugoli di fotografi di streetstyle, che pur di immortalare i look più esasperati, non esitano a bloccare file d’auto in centro città, dove conducenti ignari e basiti… assistono a questi braccaggi en plein-air!

Durante le Fashion Week in giro per il mondo, ci sono soggetti che vivono e si nutrono soprattutto di “APPARIRE”, non importa dove e come, cambiando anche 4/5 oufits in un solo giorno, disposti a patire pioggia, vento e gelo, pance e gambe nude anche con temperature polari… posano, ri-posano, ruotano e improvvisano passerelle tra le vie urbane, sfoggiando quanto di più improbabile possa esserci negli armadi di chiunque…

Fotografi di streetstyle al lavoro. In mezzo la modella Aymeline Valade. Ph. Charlotte Mesman
Fotografi di streetstyle al lavoro. In mezzo la modella Aymeline Valade. Ph. Charlotte Mesman

Looks improbabili e fuori da ogni contesto moda, spesso mixando e stratificando senza rimorso alcuno…, osano l’inosabile, sperando poi di ritrovarsi pubblicati nelle miriadi di siti-streetstyle che intasano il web;  pane per i denti aguzzi di questi fotografi-segugi… che calpesterebbero cadaveri eccellenti, pur di non perdere gli scatti dei look più stravaganti, eccessivi, creativi e fuori di testa possibili… giusto per usare adeguati eufemismi!

Per queste vittime sacrificali del Fashion-System non c’è tallonite acuta o malefici calli ai piedi che blocchino l’incedere (caracollando) sui selciati malconci, tortuosi e traditori di ogni città della moda internazionale; circolazione sanguigna bloccata, estremità violacee pur di calzare le scarpe più improbabili e assurde che si possano immaginare. Tacchi che sfidano la legge di gravità, plateau traballanti esibiti orgogliosamente senza neppure sognarsi un collant… le care vecchie calze… ora solo in uso per la Befana!  L’unica concessione, semmai può essere rivolta a calzini… ma è di rigore che siano assai creative… shining, pop, coloratissimi, altrimenti c’è il serio rischio di essere confuse con una profuga smarrita!

Street style. Outfit bizzarri e selfie a go go. Ph. Charlotte Mesman
Street style. Outfit bizzarri e selfie a go go. Ph. Charlotte Mesman

Che lavoro per queste Bloggers, Influencers, Desperate-Fashionista’s o come altro le si vogliano etichettare… mica possono riposare sugli allori dell’outfit del giorno prima, devono mettere in moto cervello e fantasia, studiare altre possibilità per stupire gli astanti, continuando ad alimentare la curiosità del prossimo sito che le accoglierà, postandole e dandole in pasto al web…  La mitica Chiara Ferragni e Mariano Di Vaio, antesignani e fari indiscussi del settore, hanno milioni di fans, seguaci e adepti ma la fame di ricambio è vorace, la necessità di volti e corpi nuovi diventa un’impellenza, il domani è già adesso, chi si ferma è perduto… Chi non mostra, non vende. Postare vuole dire Esistere, significa ESSERCI…  è la psicosi del nuovo Millennio.

Street style Paris Fashion Week PE 2018, ph. Mauro Pilotto
Street style Paris Fashion Week PE 2018, ph. Mauro Pilotto

Già… ma in questa sarabanda fashionista, in tutto questo correre per rinnovarsi, per mostrarsi… per ricordare agli altri che si esiste, come ‘sta la famigerata  M O D A , questa paziente, spesso sull’orlo del baratro, amata, odiata, usurpata e spesso vituperata… quale è il suo attuale stato di salute?  Il Bollettino Medico viene redatto da siti-online, giornali e televisioni… viene aggiornato puntualmente stagione dopo stagione… mese dopo mese… anzi, giorno per giorno, ultimamente. Tempo fa sembrava morta… ma era solo svenuta… altro che Lazzaro!  La M O D A è viva e vegeta. Continua ad alimentare fantasia, creatività, pulsa… dando di fatto lavoro ad un numero impressionante di persone, ad ogni latitudine.

Street style durante la Paris Fashion Week, ph. Charlotte Mesman
Street style durante la Paris Fashion Week, ph. Charlotte Mesman

L’effetto Nostalgia-Canaglia è da evitare come la peste, ma per chi ha avuto la possibilità di nutrirsi di moda fin dagli anni 80 ed ha avuto la Grazia di assistere alle sfilate tra la fine degli ’80 e l’inizio dei ’90… non può che rimpiangere quegli show-evento che facevano fremere, emozionare e sognare… non ho vergogna nell’ammettere che certe sfilate come per esempio quelle di Versace mi facevano lacrimare… Iman, Dalma, Pat, Janice, Jerry… non erano donne, erano delle Dee che si materializzavano, che si muovevano, il loro incedere dal fondo della passerella sembrava dar vita e forma… al sogno.

Chi è realmente appassionato di moda, mi capirà senza bisogno di aggiungere altro… fantasia e realtà che si intersecavano, come sognare ad occhi sgranati;  in quel periodo e spesso in modo rocambolesco (leggi: da imbucato) ho potuto assistere a delle sfilate inimmaginabili, quelle di Ferrè, Dolce & Gabbana, Byblos, Krizia, Romeo Gigli… oppure Montana, Galliano, Mugler, Gaultier… momenti e situazioni uniche, irripetibili.  Nulla si sapeva della possibile-futura esistenza di tablets, smartphone, cellulari…  i pochi fortunati – fotografi presenti erano solo armati di macchine fotografiche a rullini o diapositive… qualcuno le ricorda ancora?

Chi assisteva a quel tipo di spettacolo, era comunque consapevole dell’eccezionalità dell’evento. Gli abiti che si vedevano sfilare sulle passerelle si sarebbero potuti rivedere solo 6 mesi più tardi, su riviste di moda oppure in qualche filmato televisivo…  Pare l’età della pietra. Oggi vedo normalmente che centinaia di persone presenti alle sfilate filmano e fotografano tutto ciò che capita a tiro. Appena è finito lo show, lo stilista di turno non è neppure uscito a raccogliere il meritato (o meno…) applauso, i velocisti-telematici hanno già postato quello che hanno appena visto, questione di minuti… ciò che si potrà trovare in vendita solo la stagione prossima!   L’esclusività dell’evento, l’eccezionalità della visione, anzi… della prima-visione della collezione stessa… è caduta in prescrizione anticipata! Penso che ci sia qualcosa di insano in tutto questo… è una corsa verso un traguardo che si allontana sempre di più ma temo che nessuno voglia rallentare il passo, anzi… ne aumenta la velocità, la tiratura, in perenne gara verso se stessi…   e’ una sorta di compulsione, ora e subito, che anestetizza l’attesa, il desiderio e la sorpresa.

Le Top di una volta sulla passerella di Versace PE 2018. Il pubblico filma e fotografa… Ph. Mauro Pilotto
Le Top di una volta sulla passerella di Versace PE 2018. Il pubblico filma e fotografa… Ph. Mauro Pilotto

Vogliamo parlare delle icone del periodo d’oro, i non dimenticati anni ’80/’90… le Top-Models di quel periodo, che sono impresse nell’immaginario fashionista, al pari delle dive hollywoodiane, per i cinefili più incalliti?  Cindy, Linda, Claudia, Christy, Karen, Naomi, Eva, Carla, Yasmeen, Stephanie… solo per citare quelle più note, al punto che non era necessario aggiungerne il cognome, erano un microcosmo che rappresentava una sorta di bellezza-sovrannaturale, dando vita e forma all’ideale-estetico del brand che le faceva sfilare talvolta rischiando di oscurare ciò che in realtà indossavano, tanto era forte la presenza-carismatica di “chi” indossava;  abiti meravigliosi, capolavori sartoriali che diventavano un tutt’uno, seconda pelle delle Top che in quel momento li indossavano.

Gianni Versace è stato il precursore, captando quanto il glamour di queste donne stupende avrebbe potuto incidere e segnare l’immaginario di quegli anni che vengono tutt’ora ripresi e rivisti, anche con pochissime variazioni;  Versace ha saputo valorizzare la femminilità e la sensualità come pochi, credo…  anche con campagne-media di grande impatto, lavorando con strepitosi fotografi quali Richard Avedon, Herb Ritts, Bruce Weber, Steven Meisel… i quali hanno ulteriormente enfatizzato la grande creatività dello stilista, rendendo le sue donne ancora più forti, consapevoli di una nuova sensualità conclamata, esibita e mai volgare, anche nel suo periodo Pop-Art Dress, in cui i corpi delle modelle sembravano quadri d’autore, tele viventi.

Ho impresse nella memoria certe sfilate di Gianfranco Ferrè le sue camicie d’organza bianche con giochi magistrali di plissé, le vite strizzate da altissime cinture-obi, alcuni abiti da sera con incrostazioni e ricami da fare impallidire… Bollywood e dintorni! Le prime volte in cui andai a Parigi realizzai il sogno di vedere alcune sfilate del Mitico Claude Montana, maestro indiscusso nella realizzazione di forme scultoree, arrotondate, con grande enfasi  sulle spalle con super-spalline (le tanto vituperate spalle-imbottite); le sue donne sembravano eroine da fumetto, meravigliose ed eteree, con make-up ed acconciature spaziali… di certo per strada non si sarebbero incrociate, creature così! Ogni suo show era memorabile da togliere il fiato. Rischierò di certo la noia dell’inguaribile nostalgico… ma davvero, ripensando alle modelle di quel periodo e confrontandole con quelle di questi ultimi periodi… il confronto è impietoso! Chiaro che TUTTO è cambiato, ovviamente ogni cosa è destinata ad evolvere… i mood, i parametri estetici. Il sistema-moda stesso viene scosso continuamente da varianti e variabili impazzite e oscillazioni di gusto. Il cambiamento è intrinseco in ogni settore, figuriamoci quello della moda, poi!

Modella Leah Rodl fotografata da Mauro Pilotto nel backstage di Etro AI 2017 2018
Modella Leah Rodl fotografata da Mauro Pilotto nel backstage di Etro AI 2017 2018

Le modelle di oggi sono spesso ragazze dalla bellezza soggettiva, interpretabile e discutibile, sono le cosiddette “tipe”, quasi mai bellone, anzi bellezze non convenzionali, anomale, insolite.  Hanno personalità meno smaccata, un’estetica meno ingombrante, quindi ogni designer di moda può proiettare il proprio ideale femminile, mutevole, camaleontico… un foglio bianco su cui poter disegnare il proprio  senso estetico, la nuova concezione di bellezza femminile. In questo segmento, a metà anni ’90 è stata Kate Moss a fare da spartiacque tra le Top del recente passato e quelle del futuro.

Il ciclone-Kate ha portato un vero e proprio scompiglio nel mondo della moda e delle modelle, proponendo forse inconsciamente un nuovo canone estetico, aprendo di fatto la strada ad un inedito prototipo di femminilità…  La piccola e fragile Kate, lentigginosa e dallo sguardo vacuo, con un corpicino imperfetto ha impersonato la riscossa delle carine-strane, le belle in senso non canonico del termine mandando quasi  in pensione-anticipata… le Super-Top che avevano furoreggiato fino a qualche anno prima. Kate ha saputo trarre vantaggio dalle sue imperfezioni, le sue imperfezioni estetiche sono diventate un valore aggiunto come a voler ribadire: sono un essere pensante, ho personalità, stile e quel certo nonsochè che mi rende insolita, diversa dalle altre. Sono Kate, punto! Forte di ciò, impavida, come una tela neutra si è lasciata trasformare da top-photographers e celebri designers. Ognuno l’ha plasmata e trasformata, rendendola Musa…   Abbiamo visto Una, Cento, Mille Kate…  per ognuno è diventata la “sua” Kate.   Fashion-Icon senza espressione precisa, sexy o scialba, bella o brutta (il dibattito è tuttora aperto…), ha di fatto scavallato il Secolo, ha attraversato scandali e burrasche personali, con contratti ed ingaggi favolosi ed è attiva ancora oggi!

Forse solo Gisele Bündchen, dopo le Mitiche Top, è riuscita a scompaginare i giochi e salire sull’Olimpo delle Super-Models… brasiliana, ha saputo mixare simpatia e comunicativa naturale con un sex-appeal esplosivo che la distingueva da tutte; la ricordo… fin dagli esordi, con una falcata felina che stendeva tutti… impossibile non notarla!  Solare, sorridente ed espansiva ha fatto la gioia di chiunque si relazionasse con lei; Sfilate per i più grandi, campagne pubblicitarie mondiali e un numero impressionante di copertine le hanno fatto guadagnare il titolo, anni addietro, di “Most Wanted Girl in the World”! Di recente ha abbandonato le passerelle, si dedica con impegno anche a importanti cause umanitarie ma continua a lavorare come modella per campagne pubblicitarie e copertine dei maggiori magazine di moda…

Gigi Hadid sulla passerella di Max Mara FW 2018 2019, ph. Mauro Pilotto
Gigi Hadid sulla passerella di Max Mara FW 2018 2019, ph. Mauro Pilotto

Tornando ai nostri giorni, il panorama delle modelle è rappresentato da poche autentiche Top, di qualcuna si ricorda a stento il nome, hanno volti e corpi stupendi… rappresentando una bellezza più sana e tonica;  per tutte l’apice della carriera è prendere parte allo show annuale di Victoria’s Secret, colosso dell’intimo USA… Karlie Kloss, Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Candice Swanepoel, Romee Strijd, Joan Smalls, Maria Borges, Jordan Dunn… in effetti sono le autentiche bellezze di questo periodo, ad ogni stagione si aggiunge qualche nuova modella… qualcuna abbandona lasciando il posto a delle new-entry. È il fisiologico ricambio generazionale, è naturale che ciò avvenga.

Menzione a parte, meritano le sorelle Gigi e Bella Hadid. Stars da scatenare il delirio dei fans. La bionda e la bruna, donne vere, con forme procaci credo le uniche che in qualche modo possano aver rinverdito i fasti delle Uber-Model degli anni ’90.  Compaiono ad ogni evento mondano possibile inossidabili e sempre sorridenti, indossando abiti e gioielli da urlo inseguite dai paparazzi come le Dive di un tempo che pareva non esistessero più… firmando autografi e ammazzandosi di selfie tengono aggiornati milioni di followers che devoti le seguono su Instagram, Facebook e chissà dove ancora!   Regine di cuori spopolano su ogni tipo di social-media sono Influencers, Stiliste (?!), Bloggers, Fashion-Icons…  e chi più ne ha, più ne metta!  Hanno il dono dell’ubiquità… Wonder Woman, fatti in là!

È il segno dei tempi… chi guarda indietro, perde solo attimi preziosi… run, run, run, chi si ferma è perduto!  Nel prendere fiato, rischi di venire surclassato… Questo è il Diktat del Fashion-Circus… dentro, oppure fuori!

Mauro Pilotto, fotografo di moda e stylist, Instagram @mauro.style 

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