ADVERSUS | How low can you go | Io una applicazione sullo smartphone (che nemmeno possiedo) non la installo. Punto. E adesso come si fa?

Io una applicazione sullo smartphone (che nemmeno possiedo) non la installo. Punto. E adesso come si fa?

La libertà individuale e quella della società in generale non è mai stata, non dalla seconda guerra mondiale in poi, così tanto in pericolo. Non agevoliamo il lavoro di chi sta cercando di sfruttare emergenze vere o esagerate ad arte per toglierci anche gli ultimi barlumi di libertà.

How Low Can You Go? - ADVERSUS
How Low Can You Go? – ADVERSUS

Premesso che il virus SARS-CoV-2 altresì noto come Covid-19 facente parte della famiglia dei cosiddetti Coronavirus, di cui rappresenta la più recente uscita sul mercato, è un virus reale che sta facendo i suoi morti (drammaticamente concentrati nella fascia di età oltre i 70 anni e tra le persone con una o più patologie preesistenti), vale la pena di ricordare quanto segue.

Io mi rifiutosempre rispettando i limiti stabiliti dalla legge chiaramente – di installare alcuna applicazione di tracciamento rivolta a controllare i miei spostamenti, a monitorare le mie frequentazioni, ad informare chiunque sul dove sono, con chi sono e magari anche di cosa sto parlando e in quale contesto – visto che lo smartphone è dotato di microfono e telecamera, tra le altre cose…

I modi per contenere una epidemia esistono già, e poiché sta diventando chiaro a tutti che questi non sono stati correttamente usati, anzi in molte situazioni pare proprio che sia stato fatto il contrario di quanto si sarebbe dovuto fare (per errore o per volontà? Lo scopriremo solo vivendo…) adesso non venite a dirci che l’epidemia la salverà una ulteriore (ulteriore!) limitazione delle nostre libertà.

Le mascherine non servono a niente, dopodomani chiuderemo la Lombardia scappi chi può e porti i virus a spasso per la penisola, mettiamo i malati in strutture in cui si trovano persone sane, meglio se degli ospizi, non dotiamo medici e infermieri delle più basilari forme di protezione – per loro e per gli altri, non facciamo i tamponi perché dobbiamo conservarli, non agevoliamo la vendita di test kit per verificare la presenza degli anticorpi, sì sì stanno arrivando, li stiamo testando, aspettate… aspettate… fate come diciamo noi, fidatevi, e se non vi fidate allora adesso farete quello che vi ordiniamo noi. Contenti adesso, che ci avete fatti arrabbiare?

Poiché peraltro non uso lo smartphone proprio per evitare che la mia privacy sia messa in vendita da società specializzate nella raccolta dei dati personali, degli spostamenti, delle navigazioni sul web, delle telefonate, della posizione e quant’altro… mi rifiutosempre rispettando i limiti stabiliti dalla legge chiaramente – di dotarmi di tale dispositivo per potervi installare una applicazione volta a monitorare i miei spostamenti, le mie frequentazioni, la mia vita.

Chi vedo, dove, come e quando sono cazzi miei.

Poiché bestie con tanto di diploma da bestia che da sempre vivono e guadagnano (cifre incredibili) proprio rubando e ruminando i nostri dati personali adesso si stanno travestendo da un ibrido tra un agnello e un buon samaritano offrendo di venire in aiuto al mondo, raccogliendo i dati personali, gli spostamenti, le frequentazioni, i contatti e quant’altro per debellare l’epidemia… invito chi legge queste righe a tenere tutto questo nella dovuta considerazione. Non fidatevi, questi hanno una storia fatta di promesse non mantenute, di inganni, di furti di dati, di vendita di dati personali… non fidatevi. Io consiglierei di gettare lo smartphone nel cesso, ma se proprio non potete vivere senza… attenzione a quello che installate, e soprattutto a quello che – per il vostro bene, sicurezza, eccetera eccetera… – verrà preinstallato nei nuovi smartphone o negli aggiornamenti del sistema operativo, android o Ios che sia.

Ragazzi, lettori di ADVERSUS. Stanno progressivamente ma molto velocemente limitando la libertà individuale a livelli che solo tre mesi fa potevamo solo prevedere per il futuro remoto, e invece il futuro remoto ci ha preceduti ed è qui con droni di stato, media-cagnolini che fanno il lavoro per cui sono addestrati, esperti impiantati nelle televisioni e nei governi per pilotare la nostra società in direzioni in cui non vogliamo andare. Il tutto nel nome della sicurezza pubblica, dell’emergenza.

Non accettiamo passivamente che le nostre vite vengano ridotte ad una massa gelatinosa, schiacciate dal tecnocontrollo, private di ogni libertà più elementare iniziando da quella di pensiero per non parlare di quella di espressione ormai già ridotta al lumicino.

Rispettiamo sempre le leggi, ci mancherebbe. Ma fino a quando non ci sarà una legge che ci obbliga a fare qualcosa, una legge vera, non rendiamo il lavoro troppo facile a chi in questi giorni si sta organizzando per chiuderci in una stanzetta buia. Lo stanno già facendo, cerchiamo di uscirne, non facciamo come le pecore che un semplice cane da pastore con la faccia da pirla riesce a portare dove vuole.

Pensate se le pecore si fermassero d’un colpo, lo guardassero negli occhi e gli dicessero: hai tre secondi per sparire dalla nostra vista. Cosa succederebbe? Chi vincerebbe su chi?

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