ADVERSUS | LIFESTYLE | Arazatah. Uno sguardo dentro la vita di una dominatrice

Arazatah. Uno sguardo dentro la vita di una dominatrice

Uno sguardo approfondito nella vita di una dominatrice. Cosa succede durante una ‘sessione’ di dominazione, cosa viene richiesto, il rapporto con i suoi ‘sottomessi’. Intervista ad Arazatah, dominatrice.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

Ho incontrato Arazatah in due occasioni, a distanza di qualche mese. Prima per realizzare il video e le foto che trovate all’interno di questo articolo, poi per intervistarla. Oggetto dell’intervista: la dominazione. Arazatah è una dominatrice professionista, vive tra Milano e Londra, dove ormai è di casa e dove ha da poco iniziato gli studi (seconda laurea!) questa volta in psicologia.

Pensi ad una dominatrice e ti immagini una donna forte ed aggressiva, e invece nulla di più lontano dalla realtà dei fatti. Arazatah è una ragazza molto simpatica, disponibile, seria. Incrociandola per strada potrebbe essere tranquillamente scambiata per una studentessa, magari con un gusto un po’ gotico nel vestire e nel trucco. E poi dicono le apparenze non ingannano…

Partiamo dalle basi, per noi che quando immaginiamo la dominazione pensiamo solo all’immagine di corsetti strettissimi e stivali in latex. Cosa è la dominazione?
La dominazione consiste specialmente nello scambio di potere, nel dare a qualcuno il potere su di te. Chiaramente quello che viene fatto, i giochi, vengono concordati prima. I limiti vengono concordati prima, ma il cuore del BDSM si basa sullo scambio di potere. Il ruolo della dominatrice è quello di diventare l’oggetto del desiderio, di creare un’immagine sè nella mente dello schiavo, del sottomesso.

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Lo schiavo finisce per rendere questa immagine una specie di gioiello di cui prendersi cura, da adorare ogni giorno. Una piccola parte della sua mente viene dedicata alla Mistress, e questo lo porta fuori dalla vita quotidiana. Un piccolo sogno, diverso dalla realtà, la Mistress diventa qualcosa di diverso dalla realtà, incarna un ideale su cui poi lo schiavo ricama e costruisce la propria immagine. Il bello dell’avere un rapporto con la Mistress è anche quello che succede al di fuori delle sessioni, ogni giorno in cui ci pensi, è questo piccolo segreto nella mente

Come e quando hai iniziato?
Ho iniziato perché avevo un vicino di casa, un uomo maturo, un gentiluomo, sempre vestito molto bene, elegante, con cui avevo iniziato a flirtare in ascensore. C’è stata una escalation verso cui probabilmente mi voleva portare, ed abbiamo iniziato a scherzare sul fatto che gli avrei dovuto vendere le mie mutandine usate. Io lo ho preso sul serio, e da lì è nato un rapporto molto intrigante. Lui è stato il mio primo sottomesso, la prima persona ad adorarmi i piedi, una esperienza molto bella, anche perché ancora non sapevo di avere dei piedi così sensibili. Da lì è iniziato tutto.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

È stato difficile all’inizio?
No, non è mai stato difficile, però per me è sempre stato molto importante seguire le mie fantasie e i miei desideri, non mi sono mai forzata a fare niente, e mi sono sempre goduta quello che facevo. Non è mai stato difficile.

Ma come si diventa dominatrice?
Nella dominazione ci sono molte pratiche che richiedono una certa esperienza, che qualcuno che te le insegni, che devi studiare. Soprattutto quelle più complesse che possono diventare pericolose soprattutto per chi non le sa fare. All’inizio è bene tenersi all’interno dei limiti delle pratiche più facili. È sicuramente importante investire sull’apprendimento.

Quella della dominatrice è solo una professione, o anche uno stile di vita?
Probabilmente le due cose sono diventate un tutt’uno. È iniziata non proprio come una professione, io al tempo stavo studiando all’università, è iniziata un po’ come una seconda vita, una vita segreta, che poi è diventata una carriera… che poi sì… possiamo dire che è diventata uno stile di vita… comprende molti aspetti della mia vita, ho sempre avuto questa tendenza. Sì, è diventato un lifestyle.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

La tua vita come Dominatrice è un segreto, o chi ti è vicino lo sa?
Tutti i miei amici lo sanno, tutte le persone che mi stanno vicino. Per me è normale. Addirittura sono appena stata ammessa all’università a Londra, nella domanda di ammissione ho scritto che faccio questo lavoro, e dato che studierò psicologia ho spiegato come secondo me queste due cose possono complementarsi. Sono stata ammessa, mi ha fatto molto piacere vedere che questa sta diventando una professione sempre più normale, sempre più accettata, come penso che dovrebbe essere.

Dove vivi?
Vivo tra Londra e Milano attualmente, mi sono trasferita principalmente a Londra perché sto studiando lì, e Milano è la mia seconda casa, la mia base, diciamo.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

La dominazione ha mille sfaccettature, esistono stili e scuole molto diverse tra di loro. Cosa caratterizza il tuo stile di dominazione?
Sicuramente quello che mi caratterizza di più come stile di dominazione, quello in cui mi specializzo, è il mescolare il BDSM con un lato molto più sensuale ed erotico. Non sono la Mistress algida e fredda, intoccabile. Amo di più il contatto, sono giocosa, mi piace alternare la severità e il sadismo, con le coccole, con la dolcezza. Questo mi caratterizza molto. Quando ho iniziato anche io avevo in mente lo stereotipo della Mistress intoccabile, fredda, cattivissima, gelida, mi sono resa conto di non riuscire a conformarmi a questo standard, e mi sono chiesta se avrei dovuto. Ho realizzato che il mio stile è questo, e che posso dare il meglio tirando fuori questo lato della mia personalità, e giocando così. Infatti il contatto, l’intimità che riesco a creare con i sottomessi passa molto da questo, quindi non voglio recitare un ruolo, voglio piuttosto mescolare questi due lati.

Esistono veramente le password di sicurezza, la cosiddetta ‘safe word’?
La ‘safe word’ è un sistema di sicurezza importante. Io personalmente utilizzo un sistema di colori, quindi dove arancione vuol dire che si può continuare ma bisogna rallentare, ed è molto utile perché rispetto alla ‘safe word’ secca, che indica semplicemente di fermarsi dà delle indicazioni al dominante senza interrompere il flusso della scena e dell’atmosfera che si è creata. Mentre rosso vuol dire che ci si ferma e basta. Siccome non sono parole che uno utilizzerebbe per caso, sono perfette come ‘safe word’. Ovviamente ognuno la ‘safe word’ la utilizza come vuole, ma è una sicurezza che il sottomesso ha, è una componente importante della comunicazione e va sempre rispettata, viene sempre rispettata, è una delle regole fondamentali del BDSM. Ovviamente il consenso è il pilastro su cui si regge tutto, quindi la ‘safe word’ è l’espressione di quel consenso.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

Quali sono i rischi più frequenti connessi alla tua professione?
Sicuramente ci sono dei rischi collegati a questo lavoro, soprattutto perché si incontrano persone che non si conoscono. Oltre a quello c’è anche il problema degli stalker, quello di creare un legame che viene frainteso. Quello è un rischio. Come in tutte le professioni ci sono dei rischi. Io non ho mai avuto problemi, devo dire che ho una posizione privilegiata, sono italiana, bianca, istruita, e non ho mai fatto questo lavoro in condizioni di ristrettezze economiche, per necessità. E questo è molto importante per fare questa professione in sicurezza, permette di seguire il proprio istinto perché spesso lo senti prima quando una persona ti comunica qualcosa di sbagliato. Un altro rischio è il ‘burnout’, quando si lavora oltre i propri limiti. Essendo un lavoro che richiede molta energia emotiva, il ‘burnout’ è sempre dietro l’angolo, bisogna sapersi gestire, prendersi cura di sé, rispettare i propri limiti, e conoscersi. I rischi li accetto, penso che tantissimi lavori abbiano i loro rischi, e per me questi fanno parte della mia professione.

Perché pensi che la dominazione sia così diffusa?
Ho notato che moltissime persone che da adulte hanno acquisito la consapevolezza di amare il BDSM lo ricollegano a tanti ricordi di infanzia. Ricordano che quando erano bambini c’erano situazioni viste nei film o giochi come gli indiani o i pirati, che li colpivano in modo particolare. Da grandi avendo acquisito consapevolezza, si sono resi conto che era qualcosa che avevano sempre provato. Così è stato anche per me.

E poi, lo scambio di potere è una dimensione diversa dalla vita quotidiana. Ti permette di esplorare, di giocare come non puoi fare normalmente, di esplorare lati di te stesso che non ci sono nella vita normale. Ciò è estremamente intrigante e stimolante.

Arazatah Domina - Photo ADVERSUS
Arazatah Domina – Photo ADVERSUS

Ci sono anche donne che si rivolgono a te?
Non ho quasi clienti donne, solo qualche coppia. Mi piacerebbe incontrare più donne, ma non è ancora così comune per le donne pensare di usufruire di un servizio del genere.

L’esperienza che ricordi con più piacere?
Una situazione molto intensa l’ho provata con un sottomesso con cui ci vediamo da tanti anni. Questa situazione era un suo limite, però voleva essere spinto al di là del limite, quindi è successo… è stato molto intenso per entrambi. Per lui perché ovviamente erano fantasie che aveva sempre avuto paura di affrontare, pur desiderandolo. Io lo ho spinto oltre i suoi limiti. Mi ha detto ‘non ho mai fatto questa cosa…’ ed era chiaro che voleva essere spinto a farla, mentre lo diceva mi forniva gli strumenti per farla. Nel momento in cui lo ho portato oltre i suoi limiti, è stato molto bello, molto intenso. Una componente molto importante del BDSM di cui non si parla molto al di fuori dei circoli BDSM poi è quella del cosiddetto ‘after care’.  Il momento in cui dopo una sessione ci si prende cura dell’altro, è importante perchè oltre all’impatto emotivo, anche a livello ormonale e fisiologico durante la sessione ci sono dei cambiamenti molto importanti. E quindi, ‘after care’ con le coccole, il cioccolato… rinsalda la relazione, fa sentire allo schiavo che il dominante si prende cura di lui, ed è importante. Rinsalda la fiducia dell’uno verso l’altro, ed è molto bello.

Cosa farai ‘da grande’?
Per i prossimi anni ho sicuramente intenzione di continuare questo stile di vita. Sono appena stata ammessa in una università inglese, a Londra, per studiare psicologia, inizierò il master l’anno prossimo. C’è quindi quello nel mio futuro, la psicologia. Che però non andrà a sostituire il BDSM, voglio che si accompagnino, non so ancora bene cosa succederà, ma sono curiosa. Sarà molto interessante…

Per seguire Arazatah: twitter and instagram: @arazatah

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