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Sbiancamento dei denti. Efficacia e potenziali rischi dello sbiancamento dei denti

Sbiancamento dei denti.  Efficacia, potenziali rischi del trattamento per sbiancare i denti, e regole igieniche …

Sbiancamento dei denti. Efficacia e potenziali rischi dello sbiancamento dei denti
Sbiancamento dei denti. Efficacia e potenziali rischi dello sbiancamento dei denti

Sbiancamento dei denti.  Efficacia, potenziali rischi del trattamento per sbiancare i denti, e regole igieniche ed alimentari per mantenere i denti bianchi dopo lo sbiancamento.

Lo sbiancamento dei denti è sicuramente un trattamento a cui – soprattutto chi è attento al proprio aspetto esteriore – rivolge spesso un pensiero. Ma poi capita che qualcuno insinui qualche dubbio, magari sull’efficacia del trattamento stesso o sui rischi potenziali, per farci cambiare idea. Eppure lo sbiancamento dei denti è un trattamento sempre più diffuso, soprattutto all’estero, ed efficace. O pensavate che i denti di Tom Cruise fossero così perfettamente bianchi perchè ha bevuto tanto latte da bambino? ;)

Per capire meglio lo sbiancamento dei denti abbiamo intervistato la Professoressa Gianna Maria Nardi, ricercatore presso L’Università di Roma ‘La Sapienza’ e Vice Presidente Accademia di prevenzione odontostomatologica ‘Il Chirone’. Ecco cosa ci ha spiegato.

Viene spesso proposto un generico ‘sbiancamento dei denti’. Però ci sono varie tecniche, e ci sono molte scuole di pensiero su quale sia il metodo più sicuro e/o quello più efficace. Quali elementi dobbiamo considerare prima di valutare un trattamento, per essere sicuri che non sia potenzialmente dannoso? Quali sono attualmente le tecniche più sicure ed efficaci?

Elemento essenziale è fare una attenta verifica della salute dei tessuti del cavo orale, sia i tessuti duri del dente, che la salute delle gengive. Una fase importante è il pre trattamento, fare una buona igiene professionale per evitare sanguinamento delle gengive durante lo sbiancamento, e una buona remineralizzazione dei denti con applicazioni di fluoro e mousse alla caseina. Se sono presenti delle otturazioni, bisogna far controllare che siano perfettamente integre per evitare infiltrazioni.

Lo sbiancamento è un processo chimico di ossidoriduzione che può essere fatto con perossido di idrogeno o perossido di carbammide, con tecnica domiciliare o professionale (in studio). Le tecniche domiciliari hanno percentuali piu’ basse di sostanza sbiancante e il trattamento deve durare per 15 giorni con applicazioni di mascherine piene di gel. Lo sbiancante professionale ha percentuali più alte e il professionista (odontoiatra o igienista dentale) deve proteggere i tessuti gengivali prima di apporlo, con una diga fatta con resine fotopolimerizzate e può bastare una sola seduta di sbiancamento,c on o senza luce di lampade (es.plasma) o laser.

Quali sono i danni potenziali a cui possiamo esporre i nostri denti?

Se nel cavo orale sono presenti otturazioni infiltrate, ci possono essere danni alla polpa del dente. Se i denti sono sensibili, la sensibilità deve essere risolta prima del trattamento altrimenti può aumentare.

Se i denti vengono trattati con sostanze remineralizzanti prima del trattamento e vengono seguiti i protocolli operativi consigliati dalle evidenze scientifiche e dalle case produttrici, non vi è nessun danno a carico dei denti e delle gengive. Tutte le tecniche risultano essere valide, ma i trattamenti vanno scelti e consigliati dall’odontoiatra che valuterà il trattamento ideale personalizzato per ogni paziente.

Cosa ci si può – realisticamente – aspettare dal trattamento sbiancante?

La durata dello sbiancamento è condizionata dagli stili di vita: fumo e alimenti cromogeni,( vino rosso, spinaci, caffè ecc.) pigmentano i denti. Va fatto uno spazzolamento efficace e un controllo ogni 3 mesi per avere il cavo orale sempre in salute. Se è presente sulla superficie discromie dovute all’uso di tetracicline, i denti hanno striature violette o denti troppo grigi che non daranno un risultato soddisfacente. Le colorazioni che hanno un risultato ottimale sono le colorazioni che tendono al giallo.

Il risultato varia da soggetto a soggetto?

Il risultato varia da soggetto a soggetto, e dipende dalla corposità dello smalto e dalla colorazione di base; le colorazioni grigie non hanno risoluzioni ottimali.

Ogni quanto tempo si può ripetere un trattamento sbiancante?

Lo sbiancamento può essere ripetuto ogni 2 anni, o ogni anno. Il paziente può usare ogni tanto dei prodotti da banco per il mantenimento, o meglio mascherine precaricate consigliate dal professionista.

Quali le regole alimentari e igieniche più importanti da seguire per far durare il più a lungo possibile un trattamento sbiancante?

Evitare abuso di cibi cromogeni e un controllo di placca efficace con un buon spazzolamento.

I dentifrici che promettono un effetto ‘sbiancante’ servono a qualcosa?

I dentifrici contengono sostanze leggermente abrasive che tolgono i pigmenti superficiali, ma non sbiancano i denti. Non ne va fatto un uso sconsiderato perchè possono abradere le superfici smaltee dei denti.

Grazie

Alessio Cristianini | ADVERSUS

Si ringrazia la Prof.ssa Gianna Maria Nardi
Ricercatore Universita’ Di Roma “Sapienza”

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