
Un viaggio. Non solo geografico, ma soprattutto interiore. La collezione Uomo Primavera/Estate 2026 di Emporio Armani è un momento di riflessione sull’identità maschile, una pausa per guardarsi dentro e riscoprire le radici, ma con l’intento di rilanciarsi in avanti, con consapevolezza rinnovata.
Giorgio Armani firma una proposta che recupera codici storici del marchio, per aggiornarli con un linguaggio attuale. Il punto di partenza è un omaggio sincero e rispettoso ad altre culture, in particolare a quella africana, da cui lo stilista trae ispirazione per forme, texture e dettagli che raccontano un modo alternativo – ma autentico – di vivere lo stile.

Il risultato è un guardaroba eclettico e dinamico, attraversato da una leggerezza tipicamente “armaniana”, che rende ogni capo portabile, nonostante le suggestioni etniche. Le silhouette sono ampie e morbide: giacche destrutturate indossate a pelle, pantaloni rilassati, lunghe tuniche che ondeggiano con il movimento del corpo. È una visione fluida del maschile, che non rinuncia al carattere ma si apre a nuove possibilità di espressione.
Materia e colore: il racconto passa dalla pelle

Il viaggio comincia dalla materia: crêpe e lini dalle mani diverse, ora ruvida ora impalpabile, vengono tinti a freddo per ottenere colori vissuti, come se fossero stati scoloriti dal sole del deserto. Le nuance sono quelle della terra: sabbia, argilla, ocra, steppa, con lampi di viola profondo e rosso polveroso.

I pattern arricchiscono le superfici con richiami visivi forti ma equilibrati: mosaici marocchini, tende berbere, motivi tribali. La lavorazione è protagonista: punti smock che evocano antichi tatuaggi rituali, ricami fitti di perline e seta che creano trame ritmiche e simboli dell’infinito.
Accessori: il dettaglio che completa l’uomo Emporio

Gli accessori non sono mai superflui. Sono parte integrante del look e della narrazione: pantofole intrecciate, cappelli di paglia, piccoli copricapo, borse morbide da viaggio e collane amuleto. Non è solo estetica, ma desiderio di decorarsi come gesto vitale, di appartenenza, di espressione, un racconto che parte dalle origini, attraversa il mondo e torna a casa, con il corpo vestito di leggerezza e lo spirito pronto al prossimo orizzonte.
