Non sempre le modelle, al termine di una sfilata, escono da dove tutti si aspettano. Anzi, ormai la caccia alle modelle sta diventando sempre più difficile… Così è stato anche per la sfilata di Loewe, alla Paris Fashion Week per l’autunno inverno 2023 2024. Location molto grande (il Castello di Vincennes a Parigi) ed estesa, il circo con saltimbanchi che è ormai diventato l’ingresso degli ospiti e dei VIP da un parte, quello più professionale del backstage e delle modelle all’esatto opposto.
E così mentre i fotografi che si occupano di street style e di celebrities devono districarsi tra le centinaia di poverini ululanti che – non si capisce bene per quale motivo – trovano piacere nel cercare di vedere da lontanissimo una sagoma che esce da un pulmino blu (il loro idolo del momento) i fotografi specializzati nel cosiddetto model style cercano di capire da dove usciranno le modelle al termine della sfilata.
Usciranno dall’ingresso principale, mescolate tra la massa di invitati, influencers, buyers, celebrities…? O usciranno da qualche porticina nascosta come ormai sempre più spesso succede?
Vale la pena segnalare il fatto che gli stilisti, o i loro uffici marketing che poi è lo stesso, stanno da qualche tempo cercando di impossessarsi nuovamente di ogni aspetto della sfilata e di quello che gira intorno all’evento. Se prima le sfilate erano solo sfilate, e per entrare era necessario un accredito, oggi le sfilate sono diventate un circo.
All’inizio è stato – per qualche anno – un circo aperto, con clown ballerini e trapezisti (leggi influencers, giornaliste e i cosiddetti addetti ai lavori) a disposizione di tutti quelli che volevano aspettarli all’ingresso, ma il problema per gli stilisti era proprio questa apertura. La moda che tanto sbandiera improbabili ed effimeri concetti come la inclusivity o la diversity è poi invece sempre più agguerrita nel difendere e se possibile accrescere l’esclusività dei propri eventi. L’esatto opposto di quanto fingono di dire e di fare.
E così ormai sempre più ‘ospiti’ vengono fatti entrare senza che i fotografi ‘di strada’ li possano ritrarre come accadeva in passato, ormai i set per il cosiddetto street style degli ospiti sono all’interno, dietro lo sbarramento della sicurezza, per pochi fotografi accreditati che lavorano per grosse agenzie o riviste di moda. Tanto per avere il controllo totale della propria immagine.
Fuori, le solite influencers che vanno lì solo per farsi fotografare e poi magari non sono nemmeno invitate alla sfilata. E qualche ospite minore che viene fatto vestire dalla punta dei capelli a quella dei piedi con i capi del brand che deve sfilare, mandati in pasto ai fotografi per usarli come mezzo promozionale extra oltre che gratuito. Tutto questo giro di parole per inquadrare la situazione attuale. E per ricordare a chi ci legge che la moda non è inclusiva, la moda si basa sul concetto di esclusività. La moda dice; “Io sono io, e voi non siete un cazzo. Ma se volete avere l’idea di essere qualcosa o qualcuno, mettete mano al portafogli e comprate i nostri prodotti”. E la gente, pecorona, compra.
E le modelle? Le modelle che prima uscivano tranquillamente dall’ingresso principale oggi vengono nascoste, perché gli stilisti – che le pagano – non hanno piacere che queste vengano poi fotografate e pubblicate da chi non fa parte della ristretta cerchia di addetti ai lavori autorizzati dall’ufficio marketing dello stilista di turno. E se proprio devono essere date in pasto ai fotografi allora le modelle vengono fatte uscire con una borsa di carta contenente un regalino, chiaramente la borsa di carta è mega e il logo dello stilista ben visibile. Per non buttare via un’altra buona occasione di farsi un po’ di pubblicità.
Da Loewe, e torniamo al nostro punto iniziale, le modelle sono state fatte uscire dalla porta posteriore del castello, e solo una manciata di fotografi più esperti ha capito da dove sarebbero uscite. Noi eravamo lì e in questa pagina vi proponiamo una breve carrellata di ritratti. Le modelle sono state simpatiche, disponibili, rilassate. Per una volta ;-)
ADVERSUS