
Alla Milano Fashion Week, la sfilata Genny Primavera/Estate 2026 firmata Sara Cavazza Facchini è stata una vera celebrazione della femminilità fluida e sinuosa. Un viaggio sensuale e concettuale tra arte e moda, nato dall’incontro poetico tra la delicatezza di un’orchidea Phalaenopsis – simbolo della maison – e la potenza visiva dell’opera di Marc Quinn, esposta in passerella.
È proprio l’artista britannico a suggerire il punto di partenza: “Le curve di un’orchidea sono come un disegno nello spazio”, afferma Quinn. Ed è da quelle curve imprevedibili che la direttrice creativa costruisce una collezione che trasforma il concetto di curvilineo in un linguaggio contemporaneo del corpo, dove ogni linea diventa emozione, ogni movimento è un atto di grazia.

Sulle note di un’eleganza sussurrata, le onde del mare si fanno bordo, collo e polsi di camicie in garzina verde, o si posano leggere sugli orli di abiti in organza e pantaloni da odalisca che accarezzano la caviglia. I petali dell’orchidea si piegano e si aprono in bustier complessi, da portare su pantaloni maschili, o si fanno corolla scultorea attorno al décolleté di un body candido che sembra una scultura vivente.

Le righe, come steli sottili, si intrecciano a plissé e asimmetrie: chiffon tagliato in sbieco, trench-gilet a ruota, jersey e garzina con orli che si muovono al ritmo del corpo. Tutto vibra di una morbidezza avvolgente, “come un abbraccio affettuoso e seducente allo stesso tempo”.

Il pizzo Chantilly – sofisticato, quasi liquido – riveste camicie maschili dai bordi a contrasto, mentre la palette cromatica danza su tonalità eteree: bianco, verde, rosa cipria, azzurro e salmone, sfumati in gradazioni che vanno dal chiaro al profondo, come un respiro di luce.

Un’unica stampa all over floreale intreccia orchidee e il motivo Block Chain della maison, declinandosi anche sugli accessori. La Genny Bag sboccia di ricami floreali, mentre la nuova borsetta a tracolla in pelle intrecciata si distingue per la silhouette a semicerchio e la nappina in pelle. Ai piedi, un racconto di femminilità in movimento: mules con orchidea in nappa, infradito a tacco alto con micropavé floreale e la rinascita della décolleté vintage Genny, dal tacco medio e la forma arrotondata.

Completano il racconto i gioielli ispirati all’opera “Light Into Life” di Marc Quinn: collane, anelli, pettinini e cerchietti che omaggiano “le più belle curve femminili: quelle del cuore e del cervello”.
Con “Curve Imprevedibili”, Sara Cavazza Facchini disegna una nuova grammatica del corpo: morbida, viva, autenticamente femminile. Un inno alla bellezza naturale delle donne, vista – finalmente – nella sua forma più libera.














