ADVERSUS | How low can you go | Il virus che non vediamo. E non parliamo di coronavirus

Il virus che non vediamo. E non parliamo di coronavirus

Il mondo in cui siamo costretti a vivere da quando è iniziata questa strana storia del virus non ci piace, non piace a nessuno. Eppure sembra che i nostri governi e chi li rappresenta a turno siano costretti a seguire un piano preordinato…

Il virus che non vediamo. E non parliamo di coronavirus
Il virus che non vediamo. E non parliamo di coronavirus

Un paio di cose che , dopo un anno e mezzo di vita di m*erda (e non è finita, preparatevi ad un autunno peggiore di quello dello scorso anno) abbiamo capito.

  • I medici, i ricercatori, gli ‘scienziati’ e gli esperti (non quelli veri, solo quelli che bivaccano in televisione) sono al servizio di qualcosa e di qualcuno. Anche quelli che non se ne rendono conto.
  • I giornalisti, pennivendoli o giornalai come li chiama qualcuno, e i media che danno loro voce sono al servizio di qualcosa e di qualcuno. Soprattutto quelli che se ne rendono conto.
  • I politici sono per definizione al servizio di qualcosa e di qualcuno. Da sempre, e non si sono fatti sfuggire nemmeno questa occasione di servire i propri burattinai. Scusate, i propri padroni.
  • Questa ‘crisi’ è politicamente orientata, in tutto il mondo la stessa storia. Aveva ragione Gaber quando si chiedeva cosa è la sinistra, cosa è la destra. Aggiungeremmo: la doppia mascherina è di sinistra, il vaccino obbligatorio è di sinistra, la ricerca di una cura è di destra, il green pass è di sinistra, la libertà di scelta individuale è (almeno questa volta) di destra. O no?
  • Questa ‘pandemia’ comunque la vediate, qualsiasi cosa ne pensiate, nasconde qualcosa di molto sinistro di cui forse ci renderemo conto quando sarà troppo tardi. E non si tratta di virus mutanti.
  • Il giorno dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, il lockdown nazionale (lo stesso vale per moltissimi altri paesi, lontani e vicini e non è un caso) le priorità sono diventate le piste ciclabili, il cambiamento climatico, i diritti delle minoranze di tutti i tipi, gusti, preferenze e colori – soprattutto se arcobaleno, i monopattini per i deficienti, l’immigrazione e la regolarizzazione a tutti i costi, la ‘diversity’, la ‘inclusivity’, la digitalizzazione, il controllo, la limitazione delle libertà individuali (di movimento e di pensiero). Tutto questo mentre il mondo è bloccato da una emergenza storica, e penso che chiunque con un briciolo di buon senso avrebbe solo cercato di aumentare a dismisura i posti in ospedale, in terapia intensiva, l’assistenza medica in tutti i modi possibili immaginabili. E invece le priorità sono evidentemente altre, e sono entrate in gioco nello stesso momento in cui ci chiudevano in casa. Un caso?

Potremmo andare avanti, e lo faremo. Ma ci fermiamo qui per il momento, per darvi modo di riflettere. Non di essere d’accordo, ma di pensare e di avere una vostra personale opinione. Non quella che vi stanno infilando giù per il collo da 18 mesi a questa parte.

Pensate. Pensateci.

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