La carnalità e gli istinti umani fondamentali come il desiderio, la violenza, la sensualità e il tatto hanno dato il via al mio viaggio in questa stagione. Partendo dall’olfatto, il più immaginario dei sensi, ho creato una fantasia, un puro sforzo dell’immaginazione in cui i corpi e la pelle sono centrali, senza in realtà mostrare molta pelle.
Un guardaroba archetipo è messo in discussione da materiali sensuali che invitano a toccare, ad avvicinarsi e a cogliere l’odore dell’uomo che li indossa: pelle cerata, denim unto, lino nero jacquard che ricorda i capelli.
Creatore di bellezza e desiderio attraverso il profumo, quest’uomo è anche freddo e distaccato. La sua violenza è colta nei segni: la nostra caratteristica fessura che diventa un taglio verticale deciso, molto simile a un gesto di Fontana, al tempo stesso erotico e spaventoso; l’accostamento netto di bianco osso, nero e sangue di bue.
In definitiva, l’attenzione al corpo e alla carne è un modo per rappresentare la bestia umana che combatte gli istinti primordiali e abbraccia la civiltà. La bellezza è il salvatore finale, o probabilmente l’ultima speranza, e credo sia per questo che tutti ne siamo attratti.