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Come affrontare al meglio i periodi di forte carico fisico e mentale

Al giorno d’oggi, nella società delle performance in cui viviamo, può capitare di vivere periodi di carico fisico e mentale particolarmente forte…

Come affrontare al meglio i periodi di forte carico fisico e mentale
Come affrontare al meglio i periodi di forte carico fisico e mentale

Al giorno d’oggi, nella società delle performance in cui viviamo, può capitare di vivere periodi di carico fisico e mentale particolarmente forte. Se non li si affronta con l’approccio giusto, il rischio è quello di trovarsi, con il tempo, ad affrontare il burnout, una condizione non certo piacevole che può essere definita come un vero e proprio esaurimento.

Per fortuna, esistono degli accorgimenti che permettono di gestirli senza andare incontro a problematiche eccessive su tutti i punti di vista. Scopriamoli assieme nelle prossime righe.

Alimentazione e integrazione mirata

Nei periodi di particolare carico fisico e mentale, è opportuno fare un po’ di attenzione in più a quello che si mangia. Bando ai cibi particolarmente elaborati e ricchi di zuccheri e spazio, invece, a frutta e verdura di stagione, carne bianca, cereali integrali.

Considerando il fatto che, di frequente, può essere difficile portare in tavola pasti completi. In questi frangenti, si rivelano utili gli integratori, che vanno scelti puntando solo su prodotti autorizzati dal Ministero della Salute e acquistandoli su portali legali (sulle farmacie online con regolare autorizzazione, è possibile trovare un’ampia disponibilità di neuprozin al miglior prezzo e di altri prodotti che favoriscono il benessere del sistema nervoso).

L’importanza della consapevolezza

I periodi di forte carico fisico e mentale possono rivelarsi forieri di stress, una risposta aspecifica dell’organismo a situazioni che vengono percepite come troppo pesanti per le proprie forze.

Per evitare che lo stress si cronicizzi, è il caso di fermarsi un attimo e di lavorare sulla consapevolezza. Quali sono i momenti in cui ci si sente sottoposti a un livello di stress maggiore? Non è possibile, anche nei momenti di carico più ingente, dire “Tutti”.

Se ci si risponde con questo termine, è il caso di contattare tempestivamente uno psicoterapeuta, perché vuol dire che il quadro ha raggiunto un livello molto grave.

Rispondersi e maturare consapevolezza può voler dire, per esempio, riconoscere la propria fatica in momenti specifici. Possono essere, giusto per citare un caso, le riunioni di lavoro.

Avere chiaro questo aspetto aiuta tantissimo, quando arrivano le suddette situazioni di difficoltà, a mettere in atto le giuste strategie per evitare che i segnali attivanti prendano il sopravvento.

L’utilizzo sensato della tecnologia

Oggi come oggi, la tecnologia ha un ruolo centrale nelle nostre vite. La usiamo per lavorare, ma anche per gestire gli aspetti della vita privata. Quando il carico mentale aumenta, per evitare di andare incontro a situazioni di stress cronico è opportuno iniziare ad approcciarsi ad essa con più buonsenso del solito.

Ciò vuol dire, per esempio, evitare di rispondere alle mail di lavoro in orario non da ufficio. Se possibile, è il caso di togliere, anche solo per qualche giorno, le notifiche dei social.

A seguito delle interruzioni da loro provocate, ci si mette, in media, 15 minuti prima di riprendere un livello adeguato di concentrazione.

L’importanza dell’esercizio fisico

Anche nei momenti di maggior pressione fisica e mentale, è sempre importante dedicarsi con assiduità all’esercizio fisico. Più volte la scienza ha dimostrato il ruolo dell’attività fisica ai fini della sintesi di endorfine.

Non solo! La scienza è arrivata a scoprire che il livello di questi neurotrasmettitori, noti come ormoni del buonumore, aumenta in maniera più significativa nei soggetti che si allenano con l’approccio HIIT.

Con questo acronimo, che si può sciogliere con i termini High, Intensity, Interval Training, si inquadra una modalità di allenamento che si basa sull’alternanza tra esercizio fisico intenso e momenti all’insegna del recupero attivo.

A dimostrarlo ci ha pensato uno studio pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Neuropsychopharmacology, che ha scoperto che l’HIIT influisce di più sulla sintesi delle endorfine rispetto a tipologie di attività fisiche che richiedono meno sforzo al fisico.

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