
L’offerta di Valentino per la Primavera/Estate 2026 in poche parole: un esercizio di eleganza trattenuta, richiami vintage dagli anni ’70 e ’80 intrecciati a un glamour misurato, che privilegia l’usabilità nella vita reale. La collezione si legge come una fantasia pratica – capi che giocano con il dramma attraverso ricami e applicazioni, ma rimangono ancorati alla quotidianità, pronti per essere indossati senza remore.
Una formula essenziale ridotta all’osso: abbinamenti di blusa e pantaloni o blusa e gonna a tubino, che celebrano la semplicità e l’adattabilità. Le silhouette sono distillate – forme pensate e portabili, con piccole ma intenzionali variazioni che trasformano gli essenziali in outfit di quieta eleganza.

L’abbigliamento da sera ha puntato su un dramma unilaterale anziché su uno sfavillio esagerato. Gli abiti prediligono drappeggi asimmetrici e dettagli smoking: costruzioni persuasive e sartoriali che evocano l’evasione senza affidarsi a paillettes eccessive. Lo scintillio, quando emerge, è una punteggiatura calibrata, non il fulcro del capo.

Un revival della fantasia anni ’70 serpeggia nella collezione, addolcito per la vita contemporanea. Top ornati da fiocchi, abiti con rouches, tailleur a righe e bluse drappeggiate riecheggiano un glamour rétro, ma diventano accessibili grazie a silhouette fluide e facili da portare. Il tailoring diurno si sposta nel territorio dell’ufficio con blazer a clessidra, gonne al ginocchio e top infilati nei pantaloni o nelle gonne, che equilibrano il rigore professionale con una sottile teatralità.

Gli accessori sono massimalisti e assertivi: spille floreali in tessuto oversize, collane a farfalla monumentali, orecchini chandelier che sfiorano le spalle, borse in pelle dalla forma chunky con manico rigido e pochette minute – ogni pezzo è un manifesto, che trasforma il vestirsi da gesto quotidiano in un atto di esibizione.

Tessuti e finiture rafforzano la duplice personalità della sfilata. Chiffon e georgette donano fluidità a bluse e gonne; velluto e camoscio aggiungono profondità tattile al daywear; satin struttura pantaloni lucidi e accenti; seta scorre in abiti drappeggiati. Cappe e code trasparenti introducono strati eterei; tessuti arricciati e ricamati conferiscono dimensione e maestria artigianale. Le paillettes e i bagliori sono dosati con parsimonia, offrendo un brillio serale discreto, mentre la pelle radica gli accessori della collezione.

Il colore si fa dialogo vivace tra audacia rétro e morbida contenzione: il verde chartreuse si scontra deliziosamente con blu pavone e cobalto (fino a una blusa blu pavone abbinata a pantaloni chartreuse), mentre le tonalità gioiello – zaffiro, rosso rubino, smeraldo e porpora regale – risplendono accanto a pastelli e neutri come rosa chewing-gum, azzurro baby, giallo senape, grigio scintillante, nero e bianco.
Nel complesso, la collezione presenta il vestirsi come un atto di immaginazione: applicazioni estreme e ricami sono presenti, ma trattati con mano gentile e raffinata. Il risultato è una moda resiliente e indossabile – una celebrazione del glamour che aspira a essere vissuta, non solo contemplata.