
La collezione uomo Primavera/Estate 2026 di Yohji Yamamoto, presentata alla Paris Fashion Week, ha superato i confini della moda convenzionale, offrendo un appello toccante e poetico alla consapevolezza. Fondendo una bellezza elegiaca con uno spirito attivista ardente, la collezione ha utilizzato ogni dettaglio – tagli, materiali, colori, motivi e musica – per riflettere un mondo in crisi, tessendo al contempo una narrazione di compassione e introspezione.

Le silhouette erano inconfondibilmente firmate Yamamoto: ampie, allungate, decostruite e drappeggiate. Queste forme fluide rifiutavano le convenzioni rigide, muovendosi con un’eleganza silenziosa che sembrava portare il peso dei disordini globali, pur incarnando un senso di liberazione. Realizzati in seta, tessuti semi-trasparenti e trame leggere, i capi risultavano al contempo delicati e resistenti, rispecchiando la fragilità e la resilienza dello spirito umano in tempi turbolenti.


La palette cromatica era ancorata al nero, una base cupa che evocava dolore e solennità. Questa oscurità era alleggerita da tocchi strategici di acquamarina, bianco e blu profondo – tonalità che richiamavano l’acqua e il cielo, suggerendo un desiderio di chiarezza e rinnovamento.

A completare i colori, la collezione presentava motivi sorprendenti: vetrate gotiche, con il loro intricato gioco di luci e ombre, donavano una profondità spirituale, mentre le immagini marine evocavano la bellezza selvaggia e indomabile della natura. Affermazioni poetiche e politiche, inserite nei design, trasformavano i capi in potenti strumenti espressivi, spingendo alla riflessione sullo stato del mondo.

La collezione uomo PE26 di Yohji Yamamoto non è stata semplicemente moda: è stata una dichiarazione artistica profonda. Intrecciando bellezza, attivismo e compassione, Yamamoto ha offerto una visione che ha sfidato gli spettatori a riflettere sul proprio ruolo in un mondo in crisi, rendendo questa presentazione un momento struggente, potente e indimenticabile alla Paris Fashion Week.