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Fabrizio Conte – Director. Da Milano a New York, e ritorno

Nel 2006 mi sono trasferito a Brooklyn, e per i dieci anni successivi ho girato un sacco di video per tutta la scena Hip Hop newyorkese, quella vera. Durante la mia permanenza a New York, continuavo a girare video ad artisti italiani che venivano negli States, tra i più iconici c’è…

Fabrizio Conte - Director. Da Milano a New York, e ritorno
Fabrizio Conte – Director. Da Milano a New York, e ritorno

Fabrizio Conte è uno dei director più noti nel mondo della produzione video musicale – ma non solo. In questa intervista abbiamo cercato di conoscerlo meglio e al tempo stesso di farci dare alcuni consigli di carattere consiglio tecnico e pratico, consigli che interesseranno soprattutto chi sta iniziando a muoversi nel mondo della produzione video. Una carriera iniziata e maturata a Milano, poi a New York, e infine il ‘rientro alla base’, in Italia. I video che portano la sua firma sono talmente tanti che mettersi a stendere un elenco di nomi e titoli sarebbe uno sterile esercizio di stile. Per questo vi rimandiamo al suo portfolio online.

Come hai iniziato? Quali sono stati i tuoi primissimi passi nel mondo della produzione video?
Iniziò tutto con il MORE FIRE al Rolling Stone di Milano. Era un evento Hip Hop dove si esibivano Kaos One, Dj Gruff, Colle Der Fomento, Dj Enzo, Club Dogo e molti altri. A quei tempi lavoravo in televisione e mi sono presentato alla porta con tutta l’attrezzatura, “presa in prestito” per girare il live. Nessuno ci ha detto niente, siamo entrati, abbiamo posizionato le camere, il braccio sotto il palco, le microcamere sui giradischi e ci siamo portati a casa le immagini del concerto. Dopo qualche mese sono entrato nel collettivo DogoGang e in principio ho iniziato a fare video per i miei compagni, poi il cerchio si è allargato e ho iniziato a fare i video praticamente per tutta la scena Hip Hop italiana di quel periodo.

DogoGang – Benvenuti Nella Giungla

Nel 2006 mi sono trasferito a Brooklyn, e mi sono presentato alla porta del B.B. King Blues Club con una piccola telecamera, suonava Styles P con la D-Block, mi sono portato a casa le immagini del concerto. Dopo qualche giorno sono andato a South Bronx, dove Styles ha il suo Juice Bar e l’ho conosciuto con la scusa di dargli il montaggio del concerto. Ho iniziato a girargli qualche video, la voce si è sparsa e per i dieci anni successivi ho girato un sacco di video per tutta la scena Hip Hop newyorkese, quella vera. Sono riuscito a girare video per Jadakiss, Saigon, Vado, Rick Ross e Busta Rhymes.

Styles P – Harsh ft. Busta Rhymes, Rick Ross

Saigon – Enemies

Durante la mia permanenza a New York, continuavo a girare video ad artisti italiani che venivano negli States, tra i più iconici c’è Death USB di Salmo e Bene di Gemitaiz.

SALMO – “Death USB” feat. BELZEBASS

GEMITAIZ – “Bene” (Prod. Frenetik & Orang3)

Oltre ai music video, sempre negli States, insieme a Tommaso Cardile ho girato dei fashion film.

Alice Dellal for Ermanno Scervino

EMPORIO ARMANI

Ho concluso la mia esperienza americana con il mio primo film CLUB LIFE. Film americano con protagonista Jerry Ferrara e Jessica Zshore. Questa è stata l’esperienza più significativa del mio percorso americano. Bobby è interpretato da Robert Davi che è una pietra miliare del cinema americano e mondiale. Dopo Club Life ho prodotto due film importanti tra cui Parola Di Dio, film rivelazione di Cannes 2016.

Club Life Official Trailer

Quale è l’equipaggiamento (camera, lenti preferite) che oggi usi sui set delle tue produzioni?
Anche se lascio molta libertà di scelta al direttore della fotografia, il set up che preferisco è l’Alexa Mini con un set lenti cinematografiche.

Carl Brave, Elodie – Parli Parli

E cosa usi invece per i tuoi progetti personali?
Per i miei progetti personali uso un set up semplice ma dignitoso, Black Magic 6K e una serie di ottiche Samyang.

Neima Ezza – Perif (Documentario)

Pensi che sia importante frequentare prima una scuola per potersi avvicinare a questa professione?
Si, il nostro è un lavoro tecnico e con molta storia. È fondamentale lo studio di tutte le tecniche, i vari linguaggi e i ruoli delle maestranze.
Tra l’altro oggi ci sono un sacco di corsi validi. Poi, serve anche tanta vita da set e non parlo da protagonisti come potrebbe essere un regista o un direttore della fotografia, ma parlo della sana e inevitabile gavetta.

La produzione di video per la moda e la pubblicità non è sempre rose e fiori come sembra vista da fuori. Se tu ne avessi la possibilità cosa cambieresti nel modo di lavorare del tuo ambiente?
Il tempo, la maggior parte dei lavori è una lotta contro il tempo. Mi piacerebbe avere più tempo soprattutto in post produzione.

Il filmmaker del 21esimo secolo spesso comprende più figure professionali che in passato erano separate: regista, operatore, autore, direttore della fotografia… e via discorrendo. Quali sono gli aspetti di cui ti occupi personalmente per quanto riguarda la produzione dei tuoi video?
Dipende dal tipo di progetto, ci sono progetti dove il budget ti permette di avere una Crew di 20/30 persone e di coprire al meglio ogni reparto.

Boomdabash, Alessandra Amoroso – Karaoke

J-AX – Una voglia assurda

(questo video di j ax ha vinto il premio FIMI come miglior video italiano 2020)

Poi ci sono i progetti con budget più piccoli, dove bisogna arrangiarsi a fare tutto in 3/4 persone, paradossalmente sono i progetti che preferisco.

Chadia Rodriguez – Sarebbe comodo

Cosa avresti fatto nella vita se non fossi diventato un director?
Sicuramente lo chef.

Ringraziamo Fabrizio Conte – Director
https://fabriziocontedirector.com/

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