
Acne Studios affonda nelle radici della psiche nordica per la collezione Autunno Inverno 2025 2026, dando vita a una collezione donna che racconta la tensione sottile e affascinante tra natura e giungla urbana. Il direttore creativo Jonny Johansson firma un’ode al contrasto—non al conflitto—giocando con volumi, texture e ambientazioni che mettono in scena l’illusione di una convivenza possibile tra due mondi opposti.
Nature Meets Skyline: uno scenario futuristico

Sotto un cielo surreale, cucito tra skyline metropolitani e sculture ispirate alla wilderness svedese, va in scena una passerella sospesa tra sogno e realtà. Le opere intrecciate del duo di designer Front diventano elementi organici che contrastano con un paesaggio urbano fittizio. Johansson descrive questo set come “il contrasto perfetto”, metafora visiva di una donna moderna con le radici nei boschi e il passo deciso tra i grattacieli.
Nomade urbana in soft armor
I look di stagione sono un mix calibrato tra dolcezza e potere. Le spalle sono morbide, le maniche imbottite ma senza rigidità. Il tailoring si rilassa, i vestiti fluiscono sul corpo, i body sono drappeggiati con leggerezza studiata. È l’eleganza nonchalant di chi può passare senza sforzo da un sentiero tra gli alberi a una via affollata in centro.
L’anima Seventies vibra nei dettagli: body scolpiti, tessuti morbidi che cadono in pieghe sensuali, foulard di seta che diventano top e abiti. Gambe in primo piano con orli mini, spacchi e calze stretch: un cenno discreto alla sensualità in movimento.

Contrasti tattili: la materia come racconto
Le texture parlano la lingua delle emozioni. La pelle spazia dal liscio ultra-clean al vissuto stropicciato, con un effetto quasi roccioso. Il faux fur e il montone richiamano la morbidezza dei peluche dell’infanzia, mentre il denim viene trattato come scultura: increspato, floccato o vinilico, come congelato nel tempo.

La trasparenza e la leggerezza si mescolano a una resistenza industriale. Fragilità femminile e grinta urbana si intrecciano senza sforzo.
Una palette tra terra e nostalgia
I colori affondano nelle tonalità calde della terra—brown, avena, miele—con lampi accesi di Bordeaux, viola e oro che spiccano come neon nella neve. Le stampe sembrano vintage ma twistate: pois che diventano orsacchiotti, righe distorte, check da ufficio riletti in chiave onirica. Il nero grafico taglia tutto con forza, aggiungendo tensione visiva e nitidezza.
Footwear: familiarità decostruita
Le scarpe giocano con i ricordi e li sabotano. Un boot in feltro, morbido come una pantofola d’infanzia, viene scolpito con precisione architettonica. Le décolleté flirtano con l’assurdo: open-toe tagliati a vivo, pellami che si arricciano come corteccia. Anche il classico mocassino maschile viene stravolto—spezzato, rialzato, trasformato in stivale o tacco, rivestito di finta pelle di struzzo o lucertola.

Bags & trinkets da un ufficio parallelo
Gli accessori oscillano tra ironia e lusso. La nuova Camero Hotel è una maxi-bag oversize, sorella maggiore della linea Camero. Il secchiello Multipocket si aggiorna in versione bold, mentre la Bowlina ritorna in nuove texture: shearling e faux ostrich inclusi. I gioielli sembrano oggetti da scrivania surrealista—penne, block notes e ammennicoli fusi in oro e argento. Le cinture sfoggiano fibbie a cuore, gli occhiali aviator si fanno XXL.
L’illusione dell’armonia

Alla base di tutto, c’è l’esplorazione dell’illusione: quella di poter appartenere a due mondi opposti. La donna di Johansson è una nomade contemporanea: potente ma permeabile, sofisticata ma connessa alla terra. Nel suo guardaroba, natura e città non solo coesistono—si parlano, si contraddicono, e alla fine si fondono.
In un mondo sempre più frammentato, Acne Studios disegna un’utopia couture fatta di contrasti: dove la città indossa il bosco e il selvatico si esprime a punti e cuciture.