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Mattia Incardona – Director

Sin da piccolo ho sempre guardato i video musicali di Madonna, in particolare mi ha colpito il video di “Hung up”, ritmato e coinvolgente. Queste due  caratteristiche…

Mattia Incardona – Director
Mattia Incardona – Director

Mattia Incardona appartiene anagraficamente (ma solo anagraficamente) alla categoria dei giovani registi. Non fatevi ingannare dall’età però, perchè nel suo caso giovane significa solo che ha ancora molto spazio e tempo per crescere artisticamente. Il suo curriculum è già ricchissimo e i video che ha firmato finora parlano da soli, per la qualità dei video stessi, e quella degli artisti con cui ha collaborato. La firma di Mattia Incardona è posta su video musicali di artisti del calibro di Jake la Furia e Big Fish, Sottotono con la partecipazione di Gue Pequeno, Marracash e Tiziano Ferro, e poi Giorgia, Rkomi e 8blevrai. Tanto per fare qualche nome. In questa intervista abbiamo parlato con Mattia dei suoi inizi, dei suoi progetti, e di quello che non gli va nel mondo in cui si muove e lavora. E di videocamere e lenti, naturalmente.

Come hai iniziato?
Se devo essere onesto, e’ iniziato tutto per gioco, la mia idea iniziale (frequentando una scuola di cinema e televisione) era quella di entrare nel mondo del cinema, mi appassionavano molto i film e i cortometraggi. Poi, per puro caso, ho avuto l’occasione di registrare il mio primo videoclip musicale, successivamente il secondo è così via. Ho unito la mia passione ad una cosa che già prima mi piaceva molto, ovvero la musica. Ho scoperto che nonostante la mia idea iniziale, questa nuova esperienza mi appassionava molto, ho continuato così fino ad arrivare qualche mese dopo ad una chiamata davvero importante: quella di Jake la Furia e Big Fish, il mio impegno e il mio talento erano stati notati. Quella chiamata ha concretizzato tutto, dandomi la possibilità di iniziare la mia vera carriera e arrivare dove sono adesso .

Quale è stata la tua prima, vera videocamera?
La mia prima fotocamera mi è stata regalata, era una Canon 750D con due lenti , ovvero un 28-70mm e un 50mm, la usavo per fare le foto al liceo al corso di fotografia. Successivamente sono passato alla Sony per la registrazione video.

Quale è stato il tuo primo vero lavoro ‘retribuito’?
Il mio primo lavoro “retribuito” è stato un video musicale per un ragazzo che abita in un paese vicino a mio, faceva rap “old school “. Ricordo di aver guadagnato i miei primi 70-80€. Per me erano già “tanti soldi”.

Quali sono le videocamere e le lenti – tra quelle accessibili dal punto di vista economico – che consiglieresti ad un filmmaker in erba?
Come fotocamera/videocamera consiglierei la serie Sony che ha prezzi accessibili a tutti. Magari non l’ultimo modello però anche i precedenti come qualità prezzo sono ottimi. Mentre per le lenti potrei consigliare un 50mm (focale standard), una lente grandangolare dai 40mm in giù. Come ultimo uno zoom “Tuttofare” 24-70mm, 16-35mm, 24-105mm, 17-50mm ecc

Pensi sia importante frequentare una scuola per intraprendere questa professione?
Sicuramente frequentare una scuola oppure dei corsi è fondamentale, soprattutto per aver una base solida. Imparare semplicemente da dei tutorial su YouTube è molto più difficile, si può imparare nel caso qualche trick. Una scuola professionale può formare in modo migliore su molti ambiti nel campo cinema tuttavia la vera esperienza si ottiene con la pratica, il sacrificio e la costanza.

Quali sono i registi che più ti hanno ispirato e continuano a darti idee e spunti?
Non saprei  nominare un regista in particolare, ne seguo molti. Sin da piccolo ho sempre guardato i video musicali di Madonna, in particolare mi ha colpito il video di “Hung up”, ritmato e coinvolgente. Queste due caratteristiche rispecchiano molto il mio stile. Mentre, per quanto riguarda i registi italiani, ho sempre ammirato Enea colombi, per il suo stile raffinato e la sua fotografia curata sotto ogni minimo dettaglio.

Il filmmaker del 21esimo secolo spesso comprende più figure professionali che in passato erano separate: regista, operatore, autore, direttore della fotografia… e via discorrendo. Quali sono gli aspetti di cui ti occupi personalmente per quanto riguarda la produzione dei tuoi video?
Nella produzione di un videoclip mi occupo sia dello sviluppo da zero di un’idea in forma scritta e della sua realizzazione, sia di dirigere un progetto già ideato dall’artista. Spesso mi capita di aver più libertà nella gestione della fotografia, delle inquadrature, della location ecc. In altri casi invece vengo affiancato da un team che mi dà un supporto nel raggruppare idee e nel metterle in pratica secondo i piani. 

Quali sono i video a cui sei più affezionato, quelli che meglio ti rappresentano, che hai potuto realizzare proprio come volevi tu?
Sono affezionato a molti dei miei video di stili diversi, sia video backstage sia video diretti da me. Ho avuto l’onore anche di partecipare a video importanti come quello del famoso gruppo storico dei “Sottotono” con la partecipazione di Gue Pequeno, Marracash e Tiziano Ferro. Altra tappa per me importante è stata il video del tour di Rkomi. Recentemente ho collaborato in un progetto di Giorgia che mi ha dato modo di apprendere molto. Uno dei miei video preferiti tuttavia è “La Haine” di 8blevrai. Dopo che abbiamo scelto di rifare alcune scene iconiche del film, tenendo l’artista come protagonista insieme ad altri due ragazzi, ho cercato di replicare gli stessi movimenti di macchina che ha usato Mathieu Kassovitz (regista) e le le stesse emozioni. Insieme al team abbiamo cercato anche di curare lo styling degli attori e degli oggetti di scena, aggiungendo un Cameo inaspettato di “Big Fish“ dove suona con la tastiera alla finestra (scena iconica). Ancora oggi per me è difficile scegliere un video in particolare, perché come già detto, sono affezionato a molti miei progetti.

Quali sono le cose che non ti vanno giù nel mondo in cui ti muovi e lavori, quelle che potendo vorresti cambiare immediatamente?
Ne vorrei elencare due, per me quelle più fastidiose che proprio non riesco ad accettare. La prima sicuramente è il fatto di vedere che in questo ambito lavorativo vige purtroppo il poco riconoscimento che a qualsiasi regista/ grafico/ fotografo spetta. La seconda riguarda purtroppo il genere di clientela che spesso mi si presenta, persone pretenziose che, non tenendo conto di costi/tempistiche/strumenti impiegati, sperano di ottenere video low budget e con risultati ottimali.

Hai un progetto che prima o poi vorresti poter realizzare, o al quale magari stai lavorando proprio adesso?
Il primo progetto è di realizzare uno studio tutto mio e uscire dalla cameretta da cui sono partito. Come secondo progetto vorrei espandere i miei lavori anche all’estero in modo tale da unire il mio stile con altre visioni e concetti culturali. Sono giovane e sono certo di avere tanto da dare e imparare!

Cosa avresti fatto se tu non fossi diventato un regista?
A questa domanda fatico a trovare una risposta, probabilmente avrei intrapreso degli studi riguardanti il design oppure la grafica pubblicitaria.

Ringraziamo Mattia Incardona – Director
https://www.instagram.com/mattiaincardonadirector/

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